Google sta affrontando un secondo processo antitrust: ecco perché
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Direttore: Alessandro Plateroti

Google sta affrontando un secondo processo antitrust: ecco perché

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Google affronta il suo secondo processo antitrust negli Stati Uniti: accusato di abuso di posizione dominante nella pubblicità online.

Google, gigante della tecnologia e della ricerca online, sta affrontando il secondo processo antitrust negli Stati Uniti.

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Il processo, iniziato il 9 settembre ad Alexandria (in Virginia) vede il Dipartimento di Giustizia (DOJ) sostenere che il colosso ha abusato del suo potere dominante nella pubblicità online.

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Le accuse contro Google: abuso di posizione dominante

Secondo i procuratori, come riportato da Newsx.com, Google controlla una quota significativa della tecnologia utilizzata per la distribuzione di annunci pubblicitari su siti web.

Ha processato oltre 150.000 transazioni pubblicitarie ogni secondo. L’azienda viene accusata di aver attuato una strategia articolata per mantenere e consolidare questo potere.

Uno degli strumenti chiave sotto esame è Google Ad Manager, una piattaforma che include sia il server pubblicitario di Google che l’exchange pubblicitario.

Secondo il Dipartimento di Giustizia, il colosso ha utilizzato Ad Manager per manipolare le aste pubblicitarie a suo favore, danneggiando editori e inserzionisti.

Gli editori di contenuti come News Corp e Gannett, ad esempio, sostengono di essere stati penalizzati dalle pratiche anticoncorrenziali dell’azienda.

Se le accuse si rivelassero fondate, il DOJ potrebbe richiedere al colosso di cedere la piattaforma, una misura che segnerebbe un colpo significativo per la sua attività pubblicitaria.

La difesa del colosso

Google – dal canto suo – nega fermamente le accuse, sostenendo che i procuratori fraintendono il funzionamento del mercato della pubblicità digitale.

Secondo l’azienda, il settore si è evoluto e si è spostato verso nuovi canali come le app mobili e la TV connessa, dove il colosso non detiene una posizione dominante.

In risposta alle accuse di manipolazione delle aste pubblicitarie, l’azienda afferma che le sue pratiche sono progettate per ottimizzare l’esperienza degli utenti e migliorare le performance degli inserzionisti, non per escludere la concorrenza.

L’azienda, infine, sottolinea che il suo successo è il risultato di anni di investimenti in ricerca e sviluppo e non di pratiche monopolistiche.

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ultimo aggiornamento: 9 Settembre 2024 18:35

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